A18: la problematica condizione e convivenza coi cantieri crea code chilometriche, dalla politica accuse senza risoluzione
Cresce sempre più la “voce” unificata degli automobilisti che per piacere o lavoro affrontano l’autostrada Catania-Messina. In particolare l’allentarsi delle norme anti Covid, relative a spostamenti e coprifuoco, accresce la voglia di andare fuori città nella località balneare preferita e dunque l’a...
Cresce sempre più la “voce” unificata degli automobilisti che per piacere o lavoro affrontano l’autostrada Catania-Messina. In particolare l’allentarsi delle norme anti Covid, relative a spostamenti e coprifuoco, accresce la voglia di andare fuori città nella località balneare preferita e dunque l’aumento del traffico. La già precaria situazione perde stabilità con l’aggravante dei cantieri: sono diversi i lavori in corso attualmente presenti sull’A18. Il risultato sono code chilometriche che spazientiscono gli automobilisti.
In fila per ore nel tentativo di percorrere decine di chilometri. È l’attuale situazione degli automobilisti intenti ad affrontare l’A18, specialmente nel tratto che va dallo svincolo di Giardini Naxos sino all’uscita di Giarre. È quasi consuetudine rimanere immobili per via dei diversi restringimenti presenti, dovuti ai lavori in corso.
L’autostrada Catania-Messina è l’unica a pagamento in Sicilia e (paradossalmente) la più degradata e mal mantenuta. I cantieri sono spesso aperti solo nel momento del bisogno, quando la condizione stradale è irreversibile e necessita di un intervento obbligatorio. Quest’assurda situazione e la probabile poca organizzazione conduce a lavori in corso tutto l’anno che coincidono anche con la bella stagione e il conseguente aumento dei mezzi di trasporto in strada.
Da parte del PD (presidente dell’Assemblea Provinciale di Catania e segretario regionale) giungono diverse critiche ma nemmeno una valida risoluzione al problema. Nel gioco politico in cui si punta il dito a vicenda permane la frustrazione del pendolare, costretto a interminabili file poiché la politica non riesce a mettersi d’accordo per essere (come dovrebbe) al servizio del cittadino.