SMANTELLATA BANDA DI TRAFFICANTI: 10 MISURE CAUTELARI A MESSINA

La Polizia di Stato a Messina esegue 10 misure cautelari per armi e droga in un'operazione contro un'associazione per il traffico di stupefacenti.

A cura di Redazione
15 marzo 2024 11:14
SMANTELLATA BANDA DI TRAFFICANTI: 10 MISURE CAUTELARI A MESSINA
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La Polizia di Stato di Messina ha eseguito 10 misure cautelari personali in relazione alla detenzione e al traffico di stupefacenti. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e condotte dalla Squadra Mobile su un’associazione per delinquere, finalizzata alla detenzione e al traffico di droga.

Le indagini sono state avviate a seguito del duplice omicidio di Giovanni PORTOGALLO e Giuseppe CANNAVO’ avvenuto il 2 gennaio 2022 in via Edoardo Morabito, rione Camaro, e hanno portato all’arresto di un messinese ritenuto l’autore materiale, rintracciato a Rosarno dopo tre mesi di latitanza.

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di una compagine delinquenziale operante nel territorio di Messina, in particolare nel rione Camaro, dedita allo spaccio di cocaina, marijuana e crack. Il gruppo criminale ha dimostrato una notevole capacità organizzativa nel traffico di droga, instaurando rapporti di collaborazione anche con soggetti operanti nel territorio calabrese.

Durante le indagini sono stati arrestati quattro soggetti e sequestrati circa cinquanta chili di droga, oltre ad armi e munizioni nella disponibilità del gruppo. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per 10 indagati, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Direzione Distrettuale Antimafia.

Le azioni di rintraccio ed esecuzione delle misure cautelari sono state curate dalla Squadra Mobile di Messina, con l’ausilio del personale dell’Ufficio delle Questure di Reggio Calabria e Catanzaro e di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”.

Il provvedimento cautelare è stato adottato nella fase delle indagini preliminari, quindi l’indagato è da presumersi innocente sino alla sentenza di condanna definitiva che accerti la sua responsabilità al termine del giudizio che si svolgerà davanti al giudice terzo ed imparziale.

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