L'omicidio di Carmelo Battaglia | Il caso irrisolto che sconvolse la Sicilia negli anni '50
Scopri la storia di Carmelo Battaglia, il sindacalista siciliano assassinato negli anni '50 in un caso irrisolto che evidenzia le tensioni tra movimento sindacale e mafia nell'isola.

Negli anni '50, la Sicilia fu teatro di numerosi omicidi legati alla mafia, molti dei quali rimasero irrisolti. Uno di questi fu l'assassinio di Carmelo Battaglia, un sindacalista e assessore socialista del comune di Tusa, in provincia di Messina. La sua morte rappresenta uno dei tanti episodi oscuri nella lotta tra il movimento sindacale e la criminalità organizzata dell'epoca.
Chi era Carmelo Battaglia?
Carmelo Battaglia, laureato all'Università di Messina, era un piccolo allevatore e assessore socialista del comune di Tusa. Faceva parte della cooperativa di pascolo "Risveglio alesino" e si batteva per i diritti dei pastori e dei contadini della zona. La sua attività politica e sindacale lo mise in contrasto con gli interessi dei latifondisti locali e della mafia che li sosteneva.
Il contesto storico
Negli anni '50, la Sicilia era caratterizzata da tensioni sociali legate alla distribuzione delle terre. I latifondisti detenevano vasti appezzamenti, mentre i contadini lottavano per ottenere diritti di coltivazione e pascolo. Le cooperative agricole, come quella a cui apparteneva Battaglia, cercavano di emancipare i lavoratori agricoli, spesso scontrandosi con gli interessi mafiosi che difendevano lo status quo.
L'omicidio
All'alba del 24 marzo 1966, Carmelo Battaglia fu assassinato con due colpi di lupara a Messina. Il delitto avvenne nel contesto della "guerra dei pascoli", una serie di conflitti violenti tra pastori e abigeatari nella zona. Nonostante le indagini, l'omicidio rimase impunito, e i responsabili non furono mai assicurati alla giustizia.
Curiosità: Un caso dimenticato
Nonostante la gravità dell'omicidio, la vicenda di Carmelo Battaglia è poco conosciuta al di fuori della Sicilia. Solo in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, nel 2016, si tenne a Messina un incontro per ricordare la sua figura e il suo impegno sociale. Questo evento evidenziò come molti casi di violenza mafiosa dell'epoca siano stati dimenticati o trascurati dalla memoria collettiva.