L'audio straziante di una giovane vittima di stalking | Perché nessuno l'ha ascoltata?
Ascolta la drammatica testimonianza di Sara Campanella, la ragazza che ha lottato contro lo stalking. Un appello inascoltato che scuote le coscienze. 💔🔊

L’audio di Sara Campanella al suo assassino: “Non voglio nulla da te, lasciami in pace”
ROMA – Un’orribile e toccante testimonianza emerge dall’audio registrato da Sara Campanella, una studentessa ventiduenne uccisa pochi mesi fa a Messina dal suo stalker, Stefano Argentino. In una registrazione inviata a un’amica, Sara esprime in maniera chiara e diretta il suo desiderio di porre fine alle molestie che subiva da tempo. “Non ho tempo da perdere. Non voglio nulla con te. Spero ora, dopo un anno, di essere stata chiara.”
Queste parole, trasmesse dal programma Mattino 4 su Mediaset, rivelano il tono esasperato ma lucido della giovane, impegnata a respingere per l’ennesima volta le attenzioni non gradite del suo collega universitario. “L’ultima volta ti ho detto lasciami in pace. Cosa hai capito di questa cosa? Sono passati mesi, tutta l’estate. Ora te lo ridico: puoi lasciarmi in pace, cortesemente?” In queste frasi, si percepisce il crescente disagio e la frustrazione che Sara provava nel cercare di far comprendere ad Argentino il proprio punto di vista.
“Mi stai seguendo. Io non voglio ottenere nulla. Sei tu che vuoi ottenere qualcosa, se mi segui a questi livelli.” queste accuse, pronunciate da Sara, mettono in evidenza la dinamica complessa e disturbante del rapporto tra i due, in cui il desiderio di libertà della giovane si scontra con le insistenze e le avance indesiderate del suo persecutore. Sara chiarisce che per lei non ci può essere alcun dialogo, definendo il comportamento di Argentino come inaccettabile.
Frequentando il corso di laurea triennale in Tecniche di laboratorio biomedico all’università di Messina, Sara non era estranea alle problematiche legate allo stalking. Aveva confidato a colleghe le sue angosce e le molestie subite, segnali di un disagio che, purtroppo, sono spesso ignorati. Il drammatico epilogo della sua storia, culminato in un omicidio avvenuto in pieno giorno alla fermata dell’autobus, ha sollevato un velo di preoccupazione sulla sicurezza delle donne e sulla gestione del stalking.
Il suo appello emblematico, ora rivelato, serve a far luce sulla solitudine che spesso avvolge le vittime di stalking. Nonostante le evidenze e le richieste esplicite di aiuto, il grido di Sara rimane inascoltato, un triste monito della necessità di una maggiore attenzione e azione nei confronti delle problematiche legate alla violenza di genere.
Questo caso ci ricorda l’importanza di ascoltare e supportare le vittime, affinché tragedie come quella di Sara non si ripetano. La lotta contro lo stalking e la violenza di genere è un tema cruciale che richiede un impegno collettivo da parte della società.