Le mummie di Savoca | I segreti del Convento dei Cappuccini

Scopri i segreti delle mummie di Savoca nel Convento dei Cappuccini: una testimonianza unica delle tradizioni funerarie siciliane tra il XVIII e il XIX secolo.

A cura di Paolo Privitera
30 aprile 2025 15:00
Le mummie di Savoca | I segreti del Convento dei Cappuccini - Foto: BilgeBitig/Wikipedia
Foto: BilgeBitig/Wikipedia
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Nel pittoresco borgo di Savoca, situato nella città metropolitana di Messina, sorge il Convento dei Cappuccini, un luogo che custodisce un tesoro unico: una cripta contenente mummie perfettamente conservate. Questo sito rappresenta una testimonianza straordinaria delle pratiche funerarie e delle tradizioni locali tra il XVIII e il XIX secolo.​

Storia del Convento dei Cappuccini

I frati cappuccini fondarono il loro primo convento a Savoca nel 1574, edificandolo su un terreno donato dal sacerdote Giovanni Coglituri, accanto alla chiesa della Madonna di Loreto. Tuttavia, a causa di problemi strutturali legati a frane, il sito fu abbandonato agli inizi del XVII secolo. L'attuale convento fu costruito tra il 1603 e il 1614 su un terreno donato dal nobile locale Antonio Crisafulli. La struttura domina il centro abitato e le valli circostanti, ospitando una chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi, ricca di opere d'arte di grande pregio. ​

La cripta e le mummie

All'inizio del Settecento, fu realizzata una cripta sotto la piazzetta antistante la chiesa del convento. Questo ambiente, delle dimensioni di 14x4,25 metri, ospita 37 cadaveri mummificati appartenenti a membri dell'aristocrazia locale, tra cui patrizi, avvocati, notai, possidenti, preti, monaci, abati, medici, poeti e magistrati. La mummia più antica risale al 1776 ed è quella del notaio Pietro Salvadore, mentre la più recente è del 1876 e appartiene al sacerdote Giuseppe Trischitta. ​

Il processo di mummificazione

Il metodo utilizzato per la mummificazione era noto come essiccazione naturale. Il procedimento durava circa sessanta giorni e prevedeva l'immersione del corpo in una soluzione di sale e aceto per due giorni, seguita dalla scolatura dei visceri nella cripta-putridarium della chiesa madre. Qui, sfruttando le correnti d'aria, avveniva l'essiccazione naturale del cadavere. Una volta mummificato, il corpo veniva elegantemente vestito e trasferito solennemente nella cripta. Questo processo, effettuato direttamente dai frati cappuccini, era piuttosto costoso e riservato alle famiglie più abbienti. ​

Studi scientifici sulle mummie

Nel 2015, le mummie di Savoca sono state oggetto di approfondite analisi antropologiche condotte da un team internazionale guidato dall'antropologo Dario Piombino-Mascali. Questi studi hanno permesso di evidenziare caratteristiche fisiche, stato di salute e abitudini alimentari delle persone mummificate, offrendo un interessante spaccato sulle classi dominanti siciliane tra il XVIII e il XIX secolo. ​

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