Inaugurato il primo Centro Diurno per l'Autismo ad ASP Messina | Perché è una vittoria storica per le famiglie messinesi?

Inaugurazione del primo Centro Diurno per l’Autismo a Messina: un passo verso l’inclusione sociale

Messina si prepara a inaugurare, il 16 giugno alle 10:30, il suo primo Centro Diurno per l’Autismo, situato presso il padiglione Polo Blu dell’Istituto Marino di Mortelle. Questo nuovo spazio rappresenta un traguardo significativo per la città e per tutte le famiglie che aspettano un supporto adeguato per i propri figli autistici.

Il Centro Diurno, dedicato esclusivamente a ragazzi con disturbi dello spettro autistico, offre un ambiente sicuro e stimolante, permettendo così ai giovani di ricevere assistenza e formazione specifica. L’iniziativa è stata annunciata dalla Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Messina, composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, dal direttore amministrativo Giancarlo Niutta e dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi.

La cerimonia di inaugurazione vedrà la presenza di importanti figure locali, tra cui il Sindaco di Messina Federico Basile, l’assessore comunale alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore e la presidente di Messina Social City Valeria Asquini. Saranno presenti anche i direttori generali degli altri ospedali cittadini, evidenziando l’importanza di una rete di sostegno per i ragazzi e le loro famiglie.

“Il Centro Diurno rappresenta un’opportunità straordinaria per colmare una lacuna significativa nel nostro sistema di servizi,” ha dichiarato la Direzione Strategica dell’Asp. "Con questa iniziativa, vogliamo garantire ai giovani autistici l’accesso a interventi mirati, contribuendo così al loro sviluppo individuale e alla loro piena integrazione sociale."

Il supporto fornito dal personale sanitario qualificato dell’Asp garantirà un’adeguata assistenza ai ragazzi, segnando un cambiamento positivo nella vita quotidiana delle famiglie messinesi.

Con questa apertura, Messina si impegna a promuovere una maggiore inclusione e a migliorare la qualità della vita delle persone autistiche e delle loro famiglie. Un passo importante, dunque, verso un futuro più inclusivo e responsabile.