Un borgo che sorprende anche gli esperti | Alla scoperta di un misterioso "paese" in provincia di Messina
Esplora il Castello di Montalbano Elicona, una fortezza medievale ricca di storia e fascino, immersa in uno dei borghi più belli d'Italia.

Un viaggio nel cuore medievale della Sicilia
Nel cuore della provincia di Messina sorge Montalbano Elicona, un borgo medievale che conserva intatto il suo fascino antico. Dominato dall'imponente Castello di Federico II, il paese offre ai visitatori un tuffo nella storia, tra vicoli lastricati, architetture storiche e panorami mozzafiato. Nel 2015, Montalbano Elicona è stato eletto "Borgo dei Borghi", riconoscimento che ne attesta la bellezza e l'importanza culturale.
Il Castello: tra storia e architettura
Il Castello di Montalbano Elicona ha origini che risalgono all'epoca bizantina e araba, ma è sotto il dominio normanno-svevo che assume l'aspetto attuale. Edificato su preesistenze bizantine e arabe, il castello è costituito in alto da un fortilizio normanno-svevo e in basso dal "palatium" fortificato svevo-aragonese.
La struttura si presenta nettamente divisa in due parti: in alto, costruito su un grande affioramento roccioso, si ha un mastio a pianta rettangolare, oggi in rovina, con due torrioni.
Montalbano Elicona: il borgo dei cavalieri
Oltre al castello, Montalbano Elicona è rinomato per il suo centro storico, caratterizzato da strette vie lastricate, case in pietra arenaria e atmosfere che riportano indietro nel tempo. Le piccole case costruite in pietra arenaria sono colme di storia autentica.
Passeggiando per il borgo, si possono ammirare numerose chiese storiche, come la Basilica Minore di Santa Maria Assunta e San Nicolò Vescovo, che custodisce opere d'arte di grande valore.
Curiosità: il legame con Federico II
Il castello di Montalbano Elicona è strettamente legato alla figura di Federico II di Svevia, che nel 1233 ne ordinò la costruzione. Si narra che l'imperatore fosse particolarmente affezionato a questa residenza, utilizzandola come dimora estiva e luogo di ritrovo per studiosi, artisti e cavalieri dell'epoca. Questa tradizione ha contribuito a conferire al borgo l'appellativo di "paese dei cavalieri".