Non crederai ai dettagli nascosti | La Chiesa dei Catalani a Messina e una storia che pochi conoscono

Immergiti nella Chiesa dei Catalani a Messina: un gioiello arabo‑normanno sopravvissuto a terremoti, moschee e dominazioni.

A cura di Paolo Privitera
16 luglio 2025 15:00
Non crederai ai dettagli nascosti | La Chiesa dei Catalani a Messina e una storia che pochi conoscono -
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Nel cuore della città di Messina si cela uno dei tesori medievali più affascinanti della Sicilia: la Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani. Costruita tra 1150 e 1200 sui resti di un antico tempio dedicato a Nettuno, è un esempio straordinario di architettura arabo‑normanna, un intreccio perfetto di stili bizantini, arabi, romanici e normanni, sopravvissuta miracolosamente al devastante terremoto del 1908.

Origini antiche e connessioni divine

Costruita sopra i resti del tempio di Nettuno, la chiesa ha radici profonde nella Messina antica, ed è strettamente legata alla vicina Castellammare del Mela, da cui prendeva il nome iniziale: “Annunziata di Castellammare”.  Il suo sito riflette un continuum sacro che attraversa fedi, culture e civiltà.

Stile architettonico unico e sorprendente

All'esterno, la struttura si presenta con tre navate, tre absidi e una cupola sorretta da un transetto. I portali mostrano decori in marmo policromo, con influenze romano‑normanne e bizantino‑arabe, perfettamente visibili anche dopo il terremoto. Anche gli interni testimoniano questa fusione: colonne, capitelli e archi sono un tripudio di stili convergenti che rendono la chiesa un unicum architettonico.

Trasformazioni durante le dominazioni islamiche e cristiane

Durante l’epoca islamica, l'edificio venne convertito in moschea, come suggerisce un'iscrizione in siculo‑arabo incisa su uno stipite, tradotta da Athanasius Kircher. Con i normanni, tornò a funzione sacra, integrato nelle mura del Castello a Mare e reso cappella reale sotto gli Aragonesi.

Confraternita dei Catalani e il suo lascito artistico

Nel XV secolo la chiesa venne donata alla Confraternita dei Mercanti Catalani, da cui deriva il suo nome attuale. I catalani arricchirono il luogo di opere artistiche, tra cui una sontuosa cappella dedicata alla Madonna della Solitudine e una cripta per sepolture confraternite. Tra le opere più celebri c’era “L’Andata al Calvario” di Polidoro da Caravaggio, oggi conservata a Napoli.

Sopravvissuta al sisma del 1908 e risorta

Nonostante il sisma che nel 1908 rase al suolo gran parte di Messina, la chiesa rimase in piedi, seppur sommersa di macerie. Il livello stradale si alzò di 3 metri, rendendola parzialmente sotterranea, come testimoniano gli scavi degli anni ’20. Questo evento contribuì a preservare l’edificio primitivo, ormai inglobato nel nuovo tessuto urbano.

Perché devi vederla ora

Oggi, la chiesa è ancora in uso come luogo di culto e ospita la Nobile Arciconfraternita della Santissima Annunziata dei Catalani, che organizza eventi e celebrazioni liturgiche. È inoltre meta fissa per turisti e appassionati di architettura medievale: un autentico gioiello sopravvissuto, immerso tra strade moderne e storie antichissime.

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