Due arresti choc a Messina | Ma quanto è facile ingannare una persona anziana?

Due catanesi arrestati per truffa a danno di un'anziana. Scopri come gli investigatori hanno svelato questo inganno! 🚔💎

A cura di Redazione Redazione
18 settembre 2025 13:20
Due arresti choc a Messina | Ma quanto è facile ingannare una persona anziana? -
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Messina: Truffatori Arrestati per Furto ai Danni di un’Anziana

Messina è tornata a essere teatro di un’operazione della Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di due soggetti di origine catanese, tra cui un minorenne. Gli arresti sono stati effettuati in esecuzione di misure cautelari emesse dai Giudici per le Indagini Preliminari (G.I.P.) presso il Tribunale Ordinario e il Tribunale per i Minorenni di Messina.

La vicenda risale allo scorso mese di luglio, quando i due arrestati sono accusati di aver messo in atto una truffa aggravata ai danni di una donna anziana. La truffa ha avuto inizio con una telefonata da parte di uno dei complici, che si è spacciato per un maresciallo dei Carabinieri. Durante la chiamata, l’uomo ha chiesto informazioni su un’autovettura appartenuta al defunto marito della vittima, sostenendo che quell’auto era stata utilizzata in una rapina a Catania, durante la quale era stata sottratta una considerevole quantità di monili in oro e argento.

La truffa ha avuto successo: persuasa dalle false affermazioni, l’anziana donna è stata indotta a raccogliere tutti i suoi preziosi, promettendo che un carabiniere sarebbe passato per controllarli. Una volta giunto a casa, il finto carabiniere ha approfittato della buona fede della vittima e, dopo aver ricevuto i gioielli, si è dato alla fuga, coadiuvato dall’autista che lo attendeva nelle vicinanze.

Le indagini, condotte dalla Sezione antirapina della Squadra Mobile di Messina, hanno portato rapidamente a una ricostruzione dettagliata delle varie fasi della truffa. Grazie a un lavoro investigativo accurato e al coordinamento con le Procure della Repubblica, sono stati individuati i presunti autori del reato.

A seguito degli elementi raccolti, le Procure hanno richiesto provvedimenti restrittivi, accolti dai G.I.P. competenti. Di conseguenza, uno degli indagati è stato posto agli arresti domiciliari, mentre il minorenne è stato collocato in una comunità.

È importante sottolineare che in questa fase preliminare delle indagini, gli indagati sono presunti innocenti fino a una sentenza definitiva. La giustizia si svolgerà in un contesto contraddittorio, dove le parti avranno l’opportunità di difendersi e dimostrare eventuali assenze di responsabilità.

La Polizia di Stato rinnova l’invito a prestare attenzione alle truffe, soprattutto nei confronti delle persone anziane, che sono frequentemente bersagli di simili raggiri.

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