La fortezza messinese dimenticata che veglia sullo Stretto da secoli e che pochi conoscono davvero
La Torre degli Inglesi di Messina, baluardo sullo Stretto, racconta secoli di battaglie, commerci e leggende legate al mare.


Sospesa tra mare e mito, la Torre degli Inglesi è una delle testimonianze più enigmatiche della costa messinese. Situata a Capo Peloro, estrema punta nord-orientale della Sicilia, questa struttura secolare non è soltanto un baluardo di pietra: è la memoria di secoli di battaglie, naufragi e commerci che hanno reso lo Stretto di Messina un punto strategico conteso da imperi e potenze navali.
Una sentinella sullo Stretto
La Torre degli Inglesi fu costruita nel XVI secolo dagli spagnoli come parte del sistema difensivo voluto da Carlo V per proteggere le coste siciliane dalle incursioni ottomane e barbaresche. Si trattava di una rete di torri costiere che comunicavano tra loro con fuochi e segnali, garantendo un allarme rapido in caso di attacchi dal mare. Questa torre, in particolare, vegliava sul tratto di mare più pericoloso e ambito: lo Stretto di Messina.
Il nome curioso, “degli Inglesi”, si diffuse nei secoli per un motivo legato alla storia militare: durante il Settecento e l’Ottocento la torre venne utilizzata come punto di osservazione dalle navi britanniche che pattugliavano la zona, imprimendo così un marchio indelebile nella memoria locale.
Tra oblio e resistenza
Nonostante terremoti, mareggiate e persino i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, la Torre degli Inglesi è giunta fino a noi. Oggi appare come un rudere suggestivo, circondato dal mare e dai venti, ma continua a raccontare la storia di un’epoca in cui le torri costiere erano la prima linea di difesa contro i nemici d’Occidente e d’Oriente. È un luogo che unisce paesaggio e memoria, capace di evocare il passato di Messina con la stessa intensità di un libro di storia scritto nella pietra.