Il segreto nascosto tra le colline di Messina: un luogo dove il tempo si è fermato
Un monastero nascosto a Messina custodisce segreti medievali, leggende e miracoli: il luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
Ai piedi della collina di Messina, lontano dal fragore della città moderna, si cela un complesso che sembra sospeso tra terra e cielo: il monastero di Santa Maria della Valle, conosciuto anche come “Badiazza”. Non è solo un edificio religioso: è un testimone silenzioso di secoli di fede, guerre e miracoli, che continua a stupire chiunque lo raggiunga. La sua storia attraversa Medioevo, dominazioni straniere e catastrofi naturali, ma ancora oggi custodisce un’aura di mistero che lo rende uno dei luoghi più affascinanti della Sicilia.
Un capolavoro tra Oriente e Occidente
Fondato tra il XII e il XIII secolo, il monastero sorse grazie ai Normanni, in un’epoca in cui Messina era un crocevia di popoli e culture. L’edificio unisce in sé stili diversi: elementi romanici, gotici e arabo-normanni si intrecciano in un’armonia architettonica che testimonia l’anima multiculturale della Sicilia medievale.
Il grande portale ogivale introduce a una chiesa maestosa, con tre navate scandite da colonne monolitiche e capitelli scolpiti. La luce filtra dalle alte monofore creando un’atmosfera quasi mistica, che invita al raccoglimento e al silenzio. Nei secoli, il monastero ospitò comunità religiose potenti, fu rifugio durante le guerre e visse momenti di splendore e di decadenza.
Sopravvissuto a terremoti e leggende
Il monastero, situato lungo la valle del torrente Badiazza, ha dovuto affrontare distruzioni e rinascite. Il terremoto del 1783 ne compromise parte della struttura, e l’edificio cadde progressivamente in abbandono. Eppure, nonostante secoli di incuria, ciò che resta trasmette ancora imponenza e bellezza.
Il popolo messinese lo ha sempre considerato un luogo sacro, al punto da tramandare storie e leggende legate a miracoli e apparizioni. Lì dove il tempo sembra essersi fermato, la Badiazza continua ad attirare studiosi, turisti e devoti, come un enigma architettonico e spirituale che sfida i secoli.
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