Ponte sullo Stretto: "a che punto siamo e cosa cambierà per Sicilia e Calabria"
Aggiornamenti sul Ponte sullo Stretto di Messina: il nuovo resoconto evidenzia lo stato del progetto e le prospettive per Sicilia e Calabria, senza entrare nei dettagli tecnici
Nel suo ultimo aggiornamento, Il Ponte sullo Stretto di Messina ha riportato l’audizione dell’Amministratore della società Stretto di Messina (SDM) davanti alla Commissione parlamentare dedicata al contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità. Un passaggio istituzionale importante, poiché questo organismo lavora per mitigare gli ostacoli che regioni come la Sicilia affrontano quotidianamente in termini di mobilità, costi e accessibilità ai servizi. Durante l’incontro è emersa con chiarezza la complessità del momento: il progetto del ponte è pronto a entrare nella fase realizzativa, ma alcuni elementi formali ne rallentano l’avvio.
Il nodo della Corte dei conti e gli scenari che si aprono
Come sottolineato nel post, uno dei punti più delicati riguarda la mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera CIPESS e del terzo Atto aggiuntivo alla Convenzione, documenti indispensabili per passare alla fase operativa. L’AD ha spiegato che si attendono le motivazioni ufficiali della Corte, dopodiché il Governo potrà stabilire come procedere. Nel frattempo, SDM garantirà tutto il supporto tecnico necessario. La discussione non si è fermata agli aspetti burocratici: si è ribadito come il superamento dell’insularità resti un obiettivo strategico, considerando che l’isolamento strutturale della Sicilia pesa sull’economia regionale per circa 7 miliardi di euro l’anno, pari a quasi l’8% del PIL.
Cosa cambierà davvero: mobilità, tempi e integrazione europea
Le informazioni più significative arrivano proprio sulle prospettive concrete. Secondo quanto riportato nel post del Ponte sullo Stretto, il completamento dell’infrastruttura rappresenterebbe una svolta epocale: il ponte sarà operativo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, garantendo continuità stradale e ferroviaria tra Sicilia e continente e aprendo le porte ai servizi ad alta velocità in Calabria e nell’isola. I vantaggi sui tempi di spostamento sarebbero notevoli: circa un’ora in meno per i veicoli e 2–3 ore in meno per i treni, con ricadute positive su mobilità quotidiana, trasporto merci e competitività economica. Inoltre, il progetto è parte integrante del corridoio europeo Scandinavo–Mediterraneo, già confermato dal Consiglio Europeo come infrastruttura strategica. Il ponte rappresenta una delle ultime tre grandi “discontinuità” del corridoio, insieme al tunnel Fehmarn Belt (operativo dal 2029) e al tunnel del Brennero (previsto per il 2032), con una possibile apertura fissata al 2033.
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