Ponte sullo Stretto: un segreto (forse) da svelare

Scopri la nuova prospettiva sul Ponte sullo Stretto di Messina: progresso, diritti e sviluppo possono convivere. Un segreto che cambia il dibattito

04 novembre 2025 08:54
Ponte sullo Stretto: un segreto (forse) da svelare - Credit foto Ponte sullo Stretto di Messina
Credit foto Ponte sullo Stretto di Messina
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Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina continua a infiammare la politica e l’opinione pubblica, ma oggi arriva un messaggio diverso, più trasversale. La pagina Ponte sullo Stretto di Messina ha pubblicato un post intitolato “Vi spieghiamo una cosa. Un segreto, se vogliamo.” In esso, si sottolinea che si può essere favorevoli al Ponte e alle grandi opere pubbliche senza per questo rinnegare ideali progressisti.
Nel post si legge infatti: “Potete essere favorevoli al Ponte sullo Stretto, alle grandi opere pubbliche, alle strade, alle ferrovie, e allo stesso tempo sostenere le battaglie del centrosinistra, i diritti civili, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, il riconoscimento delle identità non binarie, la legalizzazione delle droghe leggere, la tutela dell’ambiente e la giustizia sociale. Non è una contraddizione.”

Progresso, diritti e razionalità

Il messaggio è chiaro: credere nella scienza e nella modernità non significa schierarsi con una parte politica. Così come credere nei diritti civili e nella giustizia sociale non implica essere contrari allo sviluppo infrastrutturale. Il progresso, spiegano gli autori del post, “è una visione unitaria: serve a migliorare la vita delle persone, a ridurre le disuguaglianze, a unire e non a dividere.”
Da questa prospettiva, il Ponte sullo Stretto diventa un simbolo di unità e razionalità, non un campo di battaglia ideologica. Le infrastrutture, come le ferrovie ad alta velocità o le energie rinnovabili, non dovrebbero essere considerate “bandiere di partito”, ma strumenti di libertà e accesso.

Il vero nodo: unire l’Italia, non dividerla

Ed è qui che emerge il punto più importante. Chi strumentalizza il Ponte per fini politici, si legge nel post, “commette un errore grave”: è proprio la politicizzazione dell’opera ad averne bloccato la realizzazione per decenni, con conseguenze pesanti. Ogni anno la Sicilia perde circa 7 miliardi di euro in costi aggiuntivi dovuti all’insularità, ai trasporti più lenti e alla minore competitività.
Gli studi più recenti – condotti da università e istituti indipendenti – dimostrano che il Ponte sullo Stretto è un investimento solido, sostenibile e conveniente: migliorerebbe la mobilità, creerebbe occupazione e ridurrebbe le emissioni. “Seguiamo la scienza, non gli slogan”, conclude il post. Perché il Ponte non è solo un sogno, ma un investimento per il futuro dell’Italia e dell’Europa, un progetto che può finalmente unire ciò che la politica ha diviso.

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