Femminicidi che scuotono l'Italia | La risposta delle piazze fa tremare il potere.
L'Italia si mobilita contro la violenza di genere! Dopo i femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula, manifestazioni in tutto il paese. Scopri come partecipare! ✊🌍❤️

Femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula, l’Italia scende in piazza
ROMA – Una scossa è stata avvertita in tutto il Paese. Dopo i tragici femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula, il movimento Non Una Di Meno ha lanciato un appello che ha mobilitato migliaia di persone in diverse città italiane per denunciare la violenza di genere e richiedere misure urgenti da parte delle istituzioni.
Le manifestazioni sono già iniziati e continuano a crescere in intensità e partecipazione. Roma, Bologna, Napoli, Messina, Padova, Pisa, Pescara, Torino e Genova sono solo alcune delle città che hanno visto il mobilitarsi della società civile, studenti e collettivi femministi. Questi eventi mirano a creare una risposta forte e collettiva contro la violenza, una tematica che purtroppo continua a essere attualissima.
Le recenti proteste non rappresentano semplicemente una reazione emotiva ai tragici eventi. Sono piuttosto una manifestazione di una mobilitazione politica più ampia, che chiede interventi concreti: dalla prevenzione della violenza nelle scuole alla protezione delle vittime, fino a un profondo cambiamento culturale in grado di rompere il ciclo di normalizzazione della violenza maschile.
A Bologna, il 2 aprile, la piazza Maggiore è diventata il palcoscenico per un potente grido di protesta: “Ci vogliamo vive”. Questo appello ha unito la comunità in una fiaccolata che ha ricordato le due ragazze uccise, sottolineando il legame tra le vittime e quella che è stata definita “la stessa mano patriarcale”.
A Roma, lo stesso giorno, oltre duemila partecipanti hanno sfilato lungo via Tiburtina, bloccando il traffico e concludendo la manifestazione sotto la sede della Regione Lazio, dove hanno chiesto politiche più incisive contro la violenza di genere. La mobilizzazione ha trovato eco anche a Messina, dove i collettivi universitari hanno dato vita a una manifestazione e a una fiaccolata in memoria di Sara Campanella.
Milano ha visto, il 3 aprile, una simile espressione di rabbia e indignazione, con studenti e attivisti che hanno chiesto riforme educative e maggiore attenzione verso la prevenzione di tali crimini.
Le iniziative non si fermano qui. Il 4 aprile, a Torino, è programmata una “passeggiata arrabbiata” intitolata “Non ci resta che la rabbia”, un altro momento significativo in cui la comunità potrà riflettere e ricordare le vittime di femminicidio.
Genova ospiterà, il 12 e 13 aprile, l’assemblea nazionale del movimento Non Una Di Meno, un appuntamento cruciale per discutere strategie e azioni future, affrontando in particolare la questione della violenza strutturale.
In sintesi, il clima è di attesa e determinazione. Ulteriori manifestazioni sono attese nei prossimi giorni in varie altre località italiane, segno di una mobilitazione che non intende fermarsi, finché la violenza di genere non sarà fermata e l’uguaglianza non sarà una realtà.