Studiare in carcere? | Scopri perché la Regione Siciliana scommette sulla riabilitazione tramite l’università!

Scopri come il governo Schifani sostiene l'istruzione universitaria in carcere, un'opportunità di riabilitazione e reinserimento sociale. 📚✨

A cura di Redazione
12 giugno 2025 18:17
Studiare in carcere? | Scopri perché la Regione Siciliana scommette sulla riabilitazione tramite l’università! -
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Università in carcere: il governo regionale conferma il suo sostegno ai Poli penitenziari

Il diritto all’istruzione non deve conoscere confini, nemmeno quelli delle mura di un carcere. Questo il messaggio forte e chiaro espresso dall’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, durante l’intervento all’Assemblea nazionale della Conferenza dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari che si è tenuta a Catania.

«Il diritto allo studio deve valere per tutti, anche per chi sta scontando una pena», ha affermato Turano, sottolineando l’importanza dell’istruzione universitaria come strumento di riabilitazione e reinserimento sociale per le persone detenute. In un modo che sollecita l’attenzione della società civile, il governo di Roberto Schifani si impegna a sostenere con convinzione queste iniziative.

Un passo significativo è l’accordo quadro siglato nel maggio 2024 dalla Regione Siciliana in sinergia con il Garante regionale dei diritti dei detenuti, il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria Sicilia e le Università di Catania, Messina, Palermo e, recentemente, l’università Kore di Enna. «Abbiamo voluto dare un segnale concreto», ha aggiunto Turano, riferendosi a un’intesa che consente ai detenuti di accedere a percorsi formativi universitari.

A ulteriore supporto di questa iniziativa, il governo regionale ha deciso di raddoppiare il contributo previsto dalla legge regionale 4 del 2003, per l’anno accademico 2023-2024, portandolo a 157 mila euro rispetto ai 97 mila dell’anno precedente. Questa somma non solo coprirà le tasse universitarie, ma sarà anche destinata all’acquisto di testi, materiali didattici e per attività di tutoraggio per lezioni ed esami.

Il forte impegno della Regione Siciliana in questo ambito rappresenta non solo un traguardo per le politiche educative, ma soprattutto una reale chance di recupero e reinserimento per un segmento della popolazione che spesso fatica a trovare vie d’uscita. Il futuro delle persone detenute può e deve passare anche attraverso il sapere, un’opportunità che la Regione si impegna a garantire, non solo oggi, ma anche per il 2025.

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