Carabinieri smascherano un ex collaboratore di Giustizia | La verità dietro i business mafiosi che nessuno conosceva!
Operazioni dei Carabinieri a Barcellona P.G.: arresti nel clan dei Mazzarroti per trasferimento fraudolento di valori. Scopri di più! 🚨👮♂️💼

Barcellona Pozzo di Gotto: Tre Arresti per Trasferimento Fraudolento di Valori
In un’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, sono state emesse tre misure cautelari nei confronti di individui accusati di trasferimento fraudolento di valori, con collegamenti alla criminalità organizzata locale. Due dei tre indagati sono stati collocati in carcere, mentre uno è agli arresti domiciliari.
L’operazione fa parte di un’indagine più ampia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Il provvedimento riguarda anche un noto esponente del “gruppo dei Mazzarroti”, storicamente legato alla mafia barcellonese. Secondo quanto emerso, le attività illecite si focalizzerebbero sul settore del movimento terra, con ingerenze nelle attività economiche di Mazzarrà Sant’Andrea.
L’inchiesta ha rivelato il ruolo centrale di un collaboratore di giustizia che, sebbene avesse rotto con la mafia, continuava a gestire in modo fraudolento un’impresa edile attraverso fittizi intestatari. Questa manovra ha permesso di ottenere appalti pubblici, generando profitti illeciti e facilitando operazioni bancarie complesse per nascondere la provenienza del denaro.
Le indagini hanno svelato una rete intricata di collusioni: i due indagati avrebbero non solo gestito l’impresa, ma anche influenzato decisivamente l’assegnazione di lavori pubblici, utilizzando metodi aggressivi per garantire i profitti. In particolare, l’ex collaboratore di giustizia avrebbe facilitato pratiche amministrative, ridotto le richieste di altri imprenditori e persino esercitato pressioni su proprietari terrieri per ottenere vantaggi economici.
Per complicare ulteriormente la situazione, è emerso che una seconda ditta, già sottoposta a interdittiva antimafia dal 2020, riceveva illegittimamente fondi pubblici mediante trasferimenti da un’altra azienda fittiziamente intestata.
Contemporaneamente, il GIP ha disposto il sequestro di beni e aziende, del valore di oltre 500.000 euro. Tra questi figurano capitale sociale di due società edili e diversi mezzi d’opera, sottolineando l’entità delle attività mafiose operanti nel territorio.
L’operazione dei Carabinieri rappresenta un’importante offensiva contro la mafia locale, evidenziando come il contrasto alla criminalità organizzata possa ancora risultare efficace. Tuttavia, è fondamentale ricordare che, fino alla conclusione del processo, gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a prova contraria.
La lotta alla mafia continua, e gli sviluppi futuri di questo caso potrebbero avere ripercussioni significative sulla sicurezza e sull’economia della regione.