La guardiana del mare che protegge Messina da oltre un secolo e nasconde un messaggio dimenticato

Un monumento dorato veglia su Messina e custodisce un messaggio della Vergine Maria inciso duemila anni fa: la promessa che non svanisce mai.

05 dicembre 2025 15:00
La guardiana del mare che protegge Messina da oltre un secolo e nasconde un messaggio dimenticato - Foto: Alessio Nastro Siniscalchi/Wikipedia
Foto: Alessio Nastro Siniscalchi/Wikipedia
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All’ingresso dello Stretto di Messina, dove le acque si stringono e il vento porta l’eco delle sirene, si erge una figura solitaria che da più di cent’anni veglia sulla città. È un monumento che tutti vedono, ma pochi conoscono davvero: un simbolo di fede, speranza e rinascita. Quella che a prima vista sembra una semplice colonna dorata, in realtà custodisce una promessa scritta quasi duemila anni fa.

Il simbolo di un legame eterno

Nel porto di Messina si innalza la Stele della Madonna della Lettera, dedicata alla patrona della città e posta su un basamento all’interno del Forte San Salvatore. L’imponente monumento, alto circa 60 metri, fu inaugurato nel 1934 e realizzato su progetto dell’architetto Francesco Barbaro.
Sulla cima svetta la statua della Vergine Maria, rivestita in bronzo dorato e realizzata dallo scultore Totò Pelliparini. Ma ciò che rende questa stele unica al mondo è l’iscrizione in latino incisa sul basamento: “Vos et ipsam civitatem benedicimus” – “Benediciamo voi e la vostra città”.
Secondo la tradizione, questa frase sarebbe contenuta nella lettera che la Vergine inviò ai messinesi nel 42 d.C., in risposta alla delegazione di cittadini che si recò in Palestina per rendere omaggio a Maria. Una reliquia simbolica che lega da secoli la città alla sua protettrice.

La rinascita dopo la distruzione

La stele fu costruita nel periodo successivo al devastante terremoto del 1908, che rase al suolo Messina e costò la vita a migliaia di persone. Il monumento divenne così un segno di rinascita, il faro spirituale di una città che aveva saputo rialzarsi dalle macerie.
Ancora oggi, quando le navi entrano nel porto, i marinai volgono lo sguardo verso la stele e si segnano in segno di devozione: un gesto antico che rinnova il legame tra il mare e la fede, tra i messinesi e la loro Madonna. Di notte, la statua illuminata riflette la sua luce sull’acqua, quasi a voler ricordare che ogni ritorno a Messina è anche un ritorno a casa.

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