La Madonna nera di Tindari | Il culto mariano più misterioso di Messina e le sue leggende

Scopri il misterioso culto della Madonna nera di Tindari, tra storia, leggende e miracoli e i suggestivi laghetti di Marinello!

A cura di Paolo Privitera
05 marzo 2025 18:00
La Madonna nera di Tindari | Il culto mariano più misterioso di Messina e le sue leggende - Foto: Effems/Wikipedia
Foto: Effems/Wikipedia
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Nel cuore della Sicilia, sulla costa settentrionale di Messina, sorge il suggestivo Santuario di Tindari, noto per la venerazione della Madonna nera, una figura avvolta da secoli di storia, fede e leggenda. Questo culto mariano è tra i più affascinanti e misteriosi dell'isola, attirando ogni anno numerosi pellegrini e visitatori.

Origini del culto: tra storia e leggenda

Le origini della devozione alla Madonna di Tindari risalgono a tempi antichi, sebbene non esistano documentazioni storiche precise. Secondo una tradizione consolidata, la statua della Madonna nera giunse a Tindari durante il periodo delle persecuzioni iconoclaste, intorno all'VIII secolo. Si narra che una nave proveniente dall'Oriente, per sfuggire a una tempesta, trovò rifugio nella baia sottostante il promontorio di Tindari. 

A bordo dell'imbarcazione vi era una statua della Vergine Maria, nascosta per sottrarla alla distruzione. Una volta placata la tempesta, la nave tentò di riprendere il mare, ma senza successo. Solo dopo aver sbarcato la statua, l'equipaggio riuscì a salpare nuovamente. Interpretando l'evento come un segno divino, gli abitanti decisero di collocare la statua su una collina, dove successivamente fu edificato il santuario. 

La statua: un'icona bizantina unica

La statua della Madonna di Tindari è un pregevole esempio di arte bizantina. Realizzata in legno di cedro, raffigura la Vergine seduta in trono con in grembo il Bambino Gesù. Una particolarità distintiva è il colore scuro della pelle della Madonna, da cui deriva l'appellativo di "Madonna nera". Alla base della statua è incisa la frase latina "Nigra sum sed formosa", tratta dal Cantico dei Cantici, che si traduce in "Sono nera ma bella". Questa caratteristica ha alimentato numerose leggende e interpretazioni nel corso dei secoli. 

Il miracolo della bambina salvata: una leggenda popolare

Una delle leggende più celebri legate al culto della Madonna di Tindari a Messina racconta di una donna che, avendo la figlia gravemente malata, si rivolse alla Vergine per chiedere la guarigione. Ottenuta la grazia, la donna si recò al santuario per ringraziare, ma rimase delusa nel vedere che la statua aveva la pelle scura, esclamando: "Sono venuta da lontano per vedere una più brutta di me". 

Poco dopo, la bambina cadde da una rupe, ma miracolosamente fu ritrovata illesa su un lembo di sabbia formatosi nel mare sottostante. Questo evento miracoloso rafforzò ulteriormente la devozione popolare verso la Madonna nera. 

Il santuario oggi: meta di pellegrinaggio e devozione

Oggi, il Santuario della Madonna di Tindari è una delle mete di pellegrinaggio più importanti della Sicilia e di Messina. Ogni anno, il 7 settembre, si celebra una solenne processione in onore della Madonna nera, attirando fedeli da tutta l'isola e oltre. Il santuario, situato su un promontorio che domina il Mar Tirreno, offre ai visitatori una vista panoramica mozzafiato, rendendo l'esperienza spirituale ancora più suggestiva. 

Curiosità: il legame con i laghetti di Marinello

Una curiosità legata al santuario riguarda i laghetti di Marinello, situati ai piedi del promontorio di Tindari. Secondo la leggenda, questi laghetti si formarono miracolosamente per salvare la bambina caduta dalla rupe, come narrato nella storia precedente. La particolare conformazione geografica e le dune sabbiose della zona hanno alimentato miti e racconti popolari, rendendo il luogo ancora più affascinante per i visitatori.

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