La scultura siciliana che sfida i secoli e nasconde il segreto di una città perduta nel mare
Un monumento antico, un eroe mitico e un segreto scolpito nella pietra: la fontana che racconta la rinascita di un’intera città.
Nel cuore di una piazza che domina il mare, si erge una scultura di marmo che sembra viva, capace di raccontare da sola l’orgoglio, la fede e la rinascita di un’intera città. Da quasi cinquecento anni osserva silenziosa le onde, i terremoti e le guerre, come se nulla potesse scalfirla. Pochi però conoscono la sua vera storia, fatta di simboli, misteri astronomici e segreti nascosti nelle sue forme, che legano il cielo e la terra in un’unica visione rinascimentale.
Un’opera per celebrare l’acqua e la rinascita
Realizzata nel 1553 dallo scultore fiorentino Giovanni Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo, questa fontana monumentale fu commissionata per celebrare la costruzione del nuovo acquedotto cittadino. Il suo protagonista è Orione, il mitico cacciatore delle stelle, che la leggenda vuole fondatore della città. Ai suoi piedi scorrono figure mitologiche, animali marini e simboli astrologici che intrecciano la mitologia greca con la devozione cristiana.
Ogni dettaglio ha un significato: le quattro statue agli angoli rappresentano i principali fiumi che alimentavano la città, mentre l’intera composizione si sviluppa come una mappa cosmica scolpita nella pietra. In un tempo in cui arte e fede convivevano con la scienza e la magia, la fontana di Orione divenne un monumento alla conoscenza e all’armonia tra uomo e natura.
Sopravvissuta a catastrofi e distruzioni
Nei secoli, la città che la ospita è stata colpita da terremoti devastanti e bombardamenti che hanno cancellato interi quartieri. Eppure, come un miracolo, la fontana è rimasta al suo posto, quasi intatta, testimone immobile del destino della sua gente. Restaurata più volte, continua ancora oggi a zampillare al centro della piazza, custodendo il segreto della sua sopravvivenza: una struttura perfetta, progettata per resistere non solo al tempo, ma anche alla furia della natura.
Per molti, non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo di rinascita, il cuore pulsante di una città che non si è mai arresa.
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