Arrestata a Fiumicino la giovane rumena latitante, coinvolta in furti organizzati dalla Polizia di Messina

Arrestata a Fiumicino una giovane rumena dopo 3 anni di latitanza. Scopri come sono state condotte le indagini! 🚨✈️🕵️‍♂️

A cura di Redazione Redazione
22 dicembre 2025 17:23
Arrestata a Fiumicino la giovane rumena latitante, coinvolta in furti organizzati dalla Polizia di Messina -
Condividi

Ventenne rumena, latitante da tre anni, arrestata dalla Polizia di Stato

Il 19 dicembre, nel terminal dell’aeroporto di Fiumicino a Roma, un’operazione della Polizia di Stato ha portato all’arresto di una cittadina rumena di 20 anni, ricercata da oltre tre anni. La giovane, che era fuggita all’estero insieme a complici nel 2022 per sottrarsi a un ordine di arresto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto, è stata finalmente individuata e arrestata dalle autorità rumene.

Le indagini, condotte dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno rivelato l’esistenza di un’articolata organizzazione criminale composta da nove cittadini romeni. Questi ultimi sono accusati di aver compiuto numerosi furti di liquori e articoli di valore all’interno dei supermercati dell’hinterland barcellonese e della Sicilia occidentale. Le modalità operative adottate dai malviventi includevano l’utilizzo di passeggini, dove nascondevano la merce rubata, approfittando della presenza di bambini per distrarre i supermercatisti.

Secondo quanto riportato nel comunicato, due membri della stessa organizzazione erano già stati arrestati in Francia e Romania, grazie alla cooperazione internazionale delle forze di polizia. Dopo un lungo periodo di latitanza, la giovane donna è stata rintracciata nel suo Paese d’origine e, a seguito di richieste di estradizione, è tornata in Italia.

Al suo arrivo in aeroporto, dopo le formalità necessarie, la cittadina rumena è stata trasferita presso la casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La Polizia di Stato ha sottolineato che, pur in presenza di accuse gravi, ogni indagato ha diritto a un processo equo e a una presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva. Il caso, che ha giĂ  suscitato un notevole interesse, mette in evidenza come la collaborazione tra diversi Stati sia fondamentale nella lotta alla criminalitĂ  organizzata. Le autoritĂ  italiane continueranno a monitorare la situazione, garantendo la sicurezza e la legalitĂ  sul territorio.

✅ Fact Check FONTE VERIFICATA

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Messina